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Natale e il “Caro Voli”: L’Italia Divisa anche dai Prezzi


Natale e il “Caro Voli”: L’Italia Divisa anche dai Prezzi Immagine

C’è una tradizione tutta italiana che si rinnova ogni Natale, e no, non stiamo parlando del panettone o del presepe. Parliamo del caro voli, un fenomeno che trasforma l’idea di tornare a casa per le feste in un sogno (quasi) irrealizzabile.

Perché sì, mentre gli anglosassoni cantano “I’ll be home for Christmas”, da noi la colonna sonora potrebbe benissimo essere “Se il portafoglio lo permetterà”.

Biglietti aerei o lingotti d’oro?

Viaggiare da Milano al Sud Italia durante le vacanze natalizie è una sfida. Non si tratta solo di trovare un biglietto, ma di trovarlo a un prezzo che non ti costringa a ipotecare l’albero di Natale. I prezzi dei voli tra Nord e Sud superano tranquillamente i 500 euro per un andata e ritorno, una cifra che definire spropositata è un eufemismo.

E se sei siciliano o sardo? Beh, preparati a un “bonus” extra: i costi dei traghetti, che trasportano te e la tua auto verso l’isola come se stessero trasportando un carico di lingotti preziosi. A questo si aggiunge l’inevitabile fila, il traffico, e le ore di attesa. Perché non è Natale se non si trascorre mezza giornata in un porto.

L’alternativa? Le maratone su quattro ruote

Chi non può permettersi i voli, si arma di pazienza (e di caffè) e sceglie l’auto. Dal Nord al Sud è un viaggio epico, degno di un poema omerico: 10, 12, 15 ore al volante, a seconda della destinazione. Per chi deve raggiungere la Sicilia, l’esperienza si arricchisce di una traversata in traghetto, con costi e disagi che aggiungono un tocco tragicomico alla vicenda.

Ma attenzione: non tutti hanno un’auto o la possibilità di guidare per centinaia di chilometri. E così, molte famiglie finiscono per trascorrere il Natale lontane dai propri cari, sconfitte da una logistica che sembra fare di tutto per complicare le cose.

Un Paese spezzato anche nei trasporti

Il problema del caro voli è solo l’ennesima dimostrazione di un’Italia divisa in due, non solo geograficamente, ma anche economicamente e logisticamente. Il trasporto aereo, che dovrebbe essere un servizio essenziale, è diventato un lusso, mentre il trasporto ferroviario, per chi decide di optare per il treno, offre tempi di percorrenza biblici e, spesso, prezzi poco competitivi.

Un appello (ironico ma non troppo) a Babbo Natale

Caro Babbo Natale, quest’anno niente regali sotto l’albero: abbiamo già un desiderio. Potresti regalare a noi italiani un sistema di trasporti che funzioni?

Magari un collegamento aereo accessibile per tutti, Nord e Sud, o almeno un’alternativa che non costringa le famiglie a scegliere tra vedere i parenti o pagare la rata del mutuo. Se poi hai tempo, potresti anche portare un po’ di spirito natalizio nelle compagnie aeree, perché certe tariffe sembrano più uno scherzo che un servizio.

E noi? Restiamo a guardare?

L’Italia merita di più: una mobilità equa, un sistema che non penalizzi le famiglie e non alimenti disparità. Continuare a ignorare il problema significa accettare che una parte del Paese venga tagliata fuori, anno dopo anno. E questo, in un periodo che dovrebbe unire, è semplicemente inaccettabile.

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