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Dal 2025 il fumo all’aperto sarà come una specie in via d’estinzione: guida pratica al nuovo divieto


Dal 2025 il fumo all’aperto sarà come una specie in via d’estinzione: guida pratica al nuovo divieto Immagine

A partire dal 1 gennaio 2025, fumare una sigaretta per strada non sarà più una questione di piacere o abitudine, ma un rischioso gioco di nascondino con le forze dell’ordine. Il Comune di Milano ha deciso di estendere il divieto di fumo a tutte le aree pubbliche all’aperto, incluse vie, piazze e strade. Una stretta storica che lascia spazio a poche eccezioni e a molte domande.

Le eccezioni: il paradiso dei 10 metri

Se volete continuare a fumare senza rischiare multe salate, dovrete isolarvi in un’area pubblica dove nessun altro osi avvicinarsi a meno di 10 metri. Non parliamo di uno spazio “acusticamente” isolato, ma di una vera e propria zona franca. Tradotto: una corsa alla ricerca di angoli deserti che farà sembrare i fumatori moderni esploratori di un nuovo Far West urbano.

Sigarette elettroniche: salve per ora

Il divieto riguarda esclusivamente il fumo di tabacco. Le sigarette elettroniche, per ora, non rientrano nella stretta. La scienza forse discuterà ancora per anni sui rischi e i benefici di questi dispositivi, ma intanto i vaper possono tirare un sospiro di sollievo — o una boccata di vapore aromatizzato.

E i riscaldatori di tabacco?

Qui la faccenda si complica. Non è chiaro se i dispositivi che scaldano il tabacco senza bruciarlo rientrino o meno nel divieto. La zona grigia normativa potrebbe presto trasformarsi in una zona rossa per chi non ama leggere attentamente i decreti.

Dehors: una terra di mezzo

La domanda da un milione di euro è se il divieto includa anche gli spazi esterni dei locali, i famosi dehors. Né i legislatori, né il Comune sembrano avere le idee chiare. Intanto, i clienti con sigaretta in mano e i gestori dei locali possono solo sperare in chiarimenti, oppure in una buona dose di tolleranza iniziale.

Le sanzioni: fumo che scotta

Chi decide di trasgredire si espone a sanzioni che, a detta delle autorità, saranno “dure e senza sconti”. Le multe potrebbero partire da cifre simboliche (si fa per dire) di 50 euro, per arrivare a importi ben più significativi per i recidivi. In tempi di crisi, fumare una sigaretta per strada potrebbe costare quanto una cena al ristorante.

Consigli per sopravvivere al divieto

Scaricate una mappa delle aree isolate: Se esisterà un’app per segnalare i famosi 10 metri di distanza, abbonatevi subito.

Valutate alternative: Passare alle sigarette elettroniche o ai riscaldatori di tabacco potrebbe evitarvi grane — almeno finché non arriveranno ulteriori restrizioni.

Tenetevi aggiornati: La normativa potrebbe subire modifiche o chiarimenti. Ignorare non sarà una scusa valida davanti a un agente.

In definitiva, il 2025 segna l’inizio di una nuova era per i fumatori: meno nuvole di tabacco, più nuvole di incertezza. Se da un lato il divieto potrebbe migliorare la qualità dell’aria (e delle relazioni sociali), dall’altro rischia di trasformare le città in giganteschi campi di caccia per il fumatore in cerca di un rifugio. Buona fortuna!

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