Maurizio Castaldini svolge oggi il ruolo di consulente finanziario per il gruppo Azimut, il quale rappresenta da anni una realtà indipendente dalle banche e dalle assicurazioni.
La scelta lavorativa di Maurizio ha fatto sì che potesse tramutare la sua passione in lavoro: il suo ruolo è infatti quello di accompagnare le persone nel loro percorso di sviluppo patrimoniale, benessere finanziario ed indipendenza economica.
Una sua grande consapevolezza è che la gestione del patrimonio non debba essere fonte di stress per ogni individuo, ma semplicemente un modo per poter realizzare i propri sogni. I sogni sono, per lui, una forma di programmazione ed investimento che può concretizzarsi nell’implementazione di progetti che possono essere tranquillamente raggiunti. È questo, in concreto, il benessere finanziario a cui auspica ogni consulente finanziario per i propri clienti.
“La decisione di diventare financial planner deriva da due motivazioni principali: la prima è una grande passione per la finanza che si è manifestata sin dagli anni dell’Università dove ho studiato Statistica Economica a Bologna e dove ho sostenuto la tesi di laurea con un lavoro sulla prevedibilità dei prezzi nei mercati finanziari quotati nel lontano 1991; òa seconda è la forte convinzione che una figura come la mia potesse aiutare le persone a gestire bene i propri risparmi e a non fare tutti quegli errori che generalmente le persone fanno, anche purtroppo per il sistema bancocentrico che esisteva e parzialmente esiste ancora in Italia”.
Gli argomenti interessanti ed ampiamente dibattuti in materia di investimenti finanziari sono due: la finanza comportamentale, che permette di affrontare nel migliore dei modi l’approccio agli investimenti, ed i mercati privati.
La finanza comportamentale è un argomento già abbondantemente discusso, pertanto meglio trattare i mercati privati come elemento fondamentale per aggiungere valore alla gestione del patrimonio nel perseguimento dei propri obiettivi.
Quando si parla di mercati privati ci si riferisce a quei mercati il cui l’accesso non è disponibile a chiunque voglia entrarvi. Facciamo un esempio, se si vuole diventare soci o creditori di una realtà come Unicredit, basterà guardare in internet, aprire un conto bancario e comprare delle azioni o obbligazioni del gruppo, accessibili da ogni piattaforma finanziaria. Al contrario se si vuole diventare soci, o creditori di IMA group ad esempio, lo si potrà eventualmente fare solamente attraverso delle operazioni riservate o pianificate ad hoc al di fuori delle piattaforme finanziarie.
In Italia ci sono circa 300 società quotate in borsa, e decine di migliaia di fiorenti aziende che non lo sono, oltre a numerosissime start up ed aziende innovative che aspettano solamente il contributo di investitori coraggiosi pronti a “credere” in loro.
Oggi è possibile – anche per le persone “comuni” – poter accedere a queste operazioni particolari, una volta riservate a grandi investitori, attraverso dei Fondi di Private Equity, Private Debt, Venture Capital e tanti altri ancora.
E’ molto importante per il risparmiatore conoscere e utilizzare questi strumenti ed affidarsi al consulente giusto per garantirsi rendimenti significativamente più elevati rispetto ai mercati pubblici. Un giusto mix di strumenti con vantaggi fiscali, con rendimenti superiori alla media e tradizionali, consente anche al risparmiatore medio di ottenere ritorni paragonabili a quelli dei grandi fondi americani e delle gestioni universitarie USA.
A cura di Valentina Germani