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Una startup che non vuole rubare o compiere alcun tipo di concorrenza all’origine del prodotto, del liquore e del cocktail stesso, ma che semplicemente vorrà essere un marchio di una bevanda alcolica e molto gustosa pensata dallo stesso Daniele e da utilizzare, appunto, come insolita unione alchemica e come marchio®️.
Ma lo Spritz Sposato, come detto, è anche una poesia che nasce da lui stesso dopo che glielo propongono e che lo assaggia (un po’ per curiosità e un po’ per noia di sentire sempre gli stessi sapori): uno Spritz che unisce – che sposa – Aperol e Campari.
Da questo gusto che inizia perdutamente ad amare – e che propone di chiamare “sposato”, dato l’impeccabile abbinamento – Daniele scrive una poesia:
“L’Aperol che è dolce e donna si unisce al Campari che è forte, amaro e uomo.
Si sposano e vivono felici per 7 anni.
Dopo 7 anni però arriva il Prosecco. Che in effetti già era uno dei componenti dello Spritz. L’Aperol che è donna, alza la testa e dice ‘però, che bel tipo questo Prosecco, quasi quasi mi faccio l’amante’ e se lo prende. Poi, passa la Prosecca e il campari che è uomo alza la testa e dice ‘che bella tipa questa Prosecca, quasi quasi mi faccio l’amante’ e se la prende!”
La poesia sullo Spritz Sposato, o meglio la morale della favola, è:
Con lo Spritz Sposato il sodalizio è assicurato!
A cura di Marzia Lazzerini