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Sebbene queste ultime due professioni vengano spesso confuse, tra loro vi è una differenza sostanziale, nonostante abbiano comunque un obiettivo comune: aiutare le clienti nella definizione di un proprio stile personale e migliorare l’immagine.
La Personal Stylist aiuta la cliente a trovare un proprio stile personale, suggerendo abbinamenti ideali tra i suoi capi d’abbigliamento e accessori. Dunque, parte da un guardaroba già esistente per creare sempre nuove combinazioni che permettano di rinnovare l’immagine.
È il servizio ideale per coloro che hanno un armadio pieno di vestiti ma finiscono per indossare sempre gli stessi; non hanno un proprio stile definito e, prima di uscire, passano ore davanti allo specchio per decidere cosa indossare; comprano d’impulso capi sempre nuovi, che però non indossano mai.
Invece, la Personal Shopper accompagna le clienti nei negozi, suggerendo gli acquisti migliori: sulla base di un’attenta analisi preliminare, identifica i negozi più adatti e vi accompagna fisicamente la cliente, scegliendo abiti ed accessori che possano valorizzarla il più possibile.
Questo, invece, è il servizio adatto per coloro che desiderano rinnovare il proprio look, che trascorrono ore nei negozi, pur non trovando mai qualcosa che li soddisfi appieno e che acquistano sempre gli stessi capi e non osano provare qualcosa di diverso.
“La Personal Shopper accompagna i clienti nei negozi consigliando gli acquisti migliori ed è un servizio strettamente connesso a quello di consulente d’Immagine. In che senso? Io quando opero come Personal Shopper ho acquisito attraverso un primo incontro preliminare, anche tramite videoconferenza, non per forza in presenza, una serie di informazioni che mi serviranno per accompagnare il cliente durante lo shopping nei negozi giusti. Nulla è al caso. Meglio avere dimestichezza con colori, forme del viso e del corpo, tessuti: saranno utili durante i servizi di Personal Shopping.”
A cura di Giuseppina Maria Luisa Spampinato
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