Studio Legale Barbato: assoggettabilità alle procedure concorsuali delle associazioni non riconosciute


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Lo Studio Legale Barbato è da oltre 30 anni in difesa dei diritti, mettendo a disposizione professionalità e competenza soprattutto a tutela dei meno abbienti

Il team si muove in diverse aree di competenza, occupandosi principalmente di assistenza e prestazioni sociali e assistenziali, diritto civile, diritto commerciale e societario, diritto del lavoro, diritto di famiglia e successioni ereditarie, diritto penale.

Lo Studio dell’Avv. Barbato ha affrontato nel corso della sua trentennale attività diverse ed importanti questioni, tra cui, recentemente, la questione giuridica in ambito fallimentare della posizione di chi abbia agito in nome e per conto di una associazione non riconosciuta, vale a dire se sia assoggettabile al fallimento in estensione o se invece debba essere considerato non assoggettabile, ma la sua responsabilità sia da qualificarsi e limitarsi a quella di fideiussore.

Le associazioni non riconosciute fanno parte della vita di tutti noi (si pensi a titolo di esempio alle associazioni sportive, a quelle che operano nell’ambito del terzo settore), ed anche se non ce ne accorgiamo investono la vita di noi tutti.

A seguito di un ricorso presentato dallo Studio Barbato ne è scaturita l’importante sentenza della Suprema Corte di Cassazione n. 3485 del 28.06.23 che, accogliendo il ricorso, ha fissato il seguente principio di diritto:

“La responsabilità personale e solidale prevista dall’art. 38 Codice Civile è circoscritta alle singole obbligazioni negoziali assunte ed è assimilabile a quella del fideiussore per le obbligazioni del debitore principale (..) Il fallimento dell’associazione non riconosciuta non comporta il fallimento ‘per ripercussione’ di chi ha agito in nome e per conto dell’associazione medesima, che si limita a rispondere in via personale e solidale delle specifiche obbligazioni scaturite dall’attività negoziale così posta in essere”.

“Avvocato Barbato, da oltre 30 anni porta avanti il suo Studio. Com’è cambiato il mondo dell’avvocatura e che consiglio darebbe ai giovani che si approcciano oggi al settore legale?”

“L’Avvocatura rappresenta da sempre il soggetto che tutela i diritti e gli interessi delle persone, siano esse fisiche che giuridiche. È evidente pertanto che l’attenzione che il cittadino rivolge nei confronti del settore giustizia, e dell’avvocatura in particolare, è sempre molto alta.
L’avvocato si trova nella posizione intermedia tra il giudice e il cittadino ed è quindi sottoposto alle pressioni dei primi e dei secondi. Mutando il contesto sociale viene necessariamente a cambiare anche il rapporto con l’Avvocatura.

Dopo la crisi pandemica che ha costretto noi tutti ad utilizzare strumenti di collegamento da remoto, si è innescato un fenomeno per cui la trattazione scritta nel processo civile ha preso il sopravvento sulle forme di trattazione in presenza. La progressiva informatizzazione del sistema giustizia, con l’introduzione in sempre più ampi settori del processo telematico, di fatto alleggerisce i compiti dell’avvocato e consente di avere maggior tempo a disposizione per lo studio delle pratiche.

Paradossalmente – continua l’Avv. Barbato – la sempre maggiore informazione che circola in internet, non sempre rispettosa dei dati di realtà, induce il cittadino a pensare di poter fare a meno dell’Avvocato e di conseguenza a nutrire minor rispetto nei confronti di questa professione.
Recentemente la cosiddetta ‘intelligenza artificiale’ ha indotto parte dei giovani avvocati a pensare di potersi affidare a questo strumento di ricerca – che allo stato attuale non è ancora del tutto affidabile – pervenendo a risultati disastrosi per il cliente. Questo ha indotto l’associazione europea degli avvocati ad introdurre alcune linee guida per il corretto utilizzo di questo strumento.

Chi intende affacciarsi oggi a questa professione deve essere conscio che le difficoltà da incontrare sono molte e che la professione sarà investita ancora da trasformazioni che nessuno oggi è in grado di prevedere. Un giovane che ritenga di abbracciare la professione di avvocato lo deve fare per passione, ma di una passione ragionata. A coloro che intendono affacciarsi alla nobile professione dell’Avvocato dico, citando il filosofo francese Denis Diderot: «Devi essere entusiasta del tuo lavoro per eccellere» “.

A cura di Marzia Lazzerini

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