Katia Nadalini Studio è al servizio della sicurezza sul lavoro


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Nel 2006 nasce Katia Nadalini Studio: dedicato ad offrire formazione e soluzioni di sicurezza sul lavoro a Bologna.

Lo studio, uno dei pochi guidati da una donna nel settore, ha avuto una crescita costante ed ha sviluppato competenze uniche. L’approccio della sua titolare Katia Nadalini, infatti, prevede ascolto, osservazione e capacità di immedesimazione.

Per fornire soluzioni su misura, è indispensabile conoscere la struttura e le dinamiche operative di ogni azienda:

Tra i servizi offerti vi sono l’assunzione di responsabilità per la prevenzione e protezione esterna, la redazione della documentazione necessaria in base al D.Lgs. 81/2008 e le valutazioni specifiche dei rischi attraverso simulazioni, in linea con gli standard ISO UNI.

Katia Nadalini si occupa di formazione a 360 gradi:

La formazione comporta una modifica del comportamento e richiede più di una semplice lezione in aula, pertanto ogni corso viene progettato considerando le esigenze dell’azienda e dell’individuo ed il suo contenuto è dimensionato in base agli obiettivi da raggiungere.

I corsi, che possono essere organizzati sia in aula che nelle aziende, sono attivabili in qualsiasi periodo dell’anno. L’offerta formativa, in continua crescita grazie alla collaborazione con professionisti del settore, include formazione del personale aziendale, corsi di primo soccorso, antincendio, rappresentanti dei lavoratori per la sicurezza, RSPP/Consulenti, tecniche di gestione dello stress e benessere organizzativo.

Abbiamo chiesto a Katia di parlarci delle prossime novità in ambito sicurezza sul lavoro:

“Come sempre avviene dopo una tragedia sul lavoro, il tema della sicurezza e salute dei lavoratori torna sotto i riflettori in maniera imponente: da ogni parte si richiedono maggior rigore nell’applicazione delle regole, così come si pensa che aumentare sanzioni e procedere possa essere la svolta per arginare le morti, troppe, sul lavoro.

Di recente emanazione è la qualifica delle imprese mediante la patente a punti (o a credito) per il settore edile: un sistema di qualificazione delle imprese e dei lavoratori autonomi che prevede il possesso obbligatorio di una patente per le imprese e i lavoratori autonomi operanti nei cantieri temporanei o mobili. Tutto questo a partire dal 01/10/2024. Tale strumento potrebbe essere poi esteso anche ad altre realtà produttive.

Leggendo il testo di legge approvato, sorge una domanda: che tipo di novità sarebbe? Ma soprattutto, sentivamo davvero la necessità di un ulteriore modulo che certificasse quello che già dal 1994 è obbligatorio? Sono davvero questi gli strumenti utili a creare una cultura solida di sicurezza e soprattutto di prevenzione nel mondo del lavoro?

Su un altro fronte stanno poi pensando di rivedere gli Accordi Stato Regioni sulla formazione obbligatoria, quegli accordi che sono stati scritti nel 2012 e rivisti nel 2016 (anche se alcune modifiche da allora sono state introdotte da decreti urgenti come per la figura del Preposto, il cui aggiornamento è diventato biennale e non più quinquennale). Dovevamo avere le nuove indicazioni entro giugno 2022, ma ancora non si è visto nulla di ufficiale, solo voci ed indiscrezioni.

Il nostro modesto parere è che ad ogni tragedia, corrisponda una reazione cartacea degli enti preposti: carta, tanta, ma poca sostanza. Aggiornare la formazione delle figure aziendali ogni 5 anni, a nostro avviso, fa decadere la definizione stessa di formazione scritta nel D.Lgs 81/2008; ovvero un processo educativo, ma ancora peggio, fa assumere poca importanza alla formazione stessa, che dovrebbe invece essere uno strumento non solo obbligatorio, ma anche di prevenzione, spesso dimenticata, a scapito invece di interventi di protezione.

Pianificare interventi formativi costanti nel tempo – continua Katia – efficaci dal punto di vista dei contenuti e delle modalità di erogazione, ci sembrerebbe forse più importante che pensare di incartare le aziende nel senso stretto del termine.

Così come meriterebbe maggior rispetto ed attenzione, il comparto delle malattie professionali, spesso poco trattate, se non negli articoli degli addetti ai lavori: le denunce di malattia professionale protocollate dall’Inail nel 2023 sono state 72.754, circa 12mila in più rispetto allo stesso periodo del 2022 (+19,7%). Le patologie del sistema osteo-muscolare e del tessuto connettivo, quelle del sistema nervoso e dell’orecchio continuano a rappresentare, anche nel 2023, le prime tre malattie professionali denunciate.

Senza aspettare nuovi cambiamenti normativi, nuove carte da compilare, il nostro Studio può essere d’aiuto sia per pianificare interventi formativi specifici e con nuove metodologie (il gioco, la realtà virtuale), ma anche nelle valutazioni di rischio ergonomiche.

Nessuna novità, solo la convinzione che occorre rendere più pratiche le valutazioni di rischio e più specifiche, con un occhio di riguardo verso le differenze tra i lavoratori, non solo di genere, ma anche di età (ribadito peraltro da un recente decreto), trasformando il DVR in un vero e proprio strumento di pianificazione.

Così come gli interventi formativi: non solo mere ripetizioni di dettati legislativi, ma interventi volti a far riflettere le persone, provare davvero a rendere i corsi non un semplice obbligo, ma un tavolo di discussione e di confronto con tutti i partecipanti”.

A cura di Federica Ragnini

 

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