Trattoria CAE: l’autenticità della cucina veneta rivisitata in chiave moderna


Trattoria CAE: l’autenticità della cucina veneta rivisitata in chiave moderna Immagine

Immaginate un luogo dove il caos cittadino non ha potere, una vera oasi di pace a pochi passi dalla piazza principale del paese: Benvenuti alla Trattoria CAE, là dove la storia si fonde con la modernità in un’esperienza culinaria senza eguali

Lontana dal frastuono cittadino, affacciata sulla piazza paesana e racchiusa in un palazzo dei primi del ‘900, si trova Trattoria CAE: un luogo ricco di storia, presente già ai tempi della prima guerra mondiale; un vero e proprio ritrovo per l’intera comunità di Sant’Andrea di Barbarana (TV). Oggi, come locale storico, Trattoria CAE è una realtà che fa tesoro di chi li ha preceduti e della propria tradizione, trasmettendo la passione per la cucina veneta anche alle nuove generazioni.

La sua cucina è composta di deliziose prelibatezze: come il petto d’oca affumicato con funghi champignon e glassa di aceto balsamico, i ravioli di pasta fresca ripieni con stracotto di manzo al Barolo DOCG, burro alle erbe e cipolla caramellata. Per non parlare degli gnocchi di patate con misto di sottobosco e cremoso di taleggio: un’esplosione di sapore! E per continuare la festa delle papille gustative, aggiungiamo uno spezzatino di cinghiale con polentina morbida gialla di Storo. Un mix di sapori che porta la felicità nel cuore di chi lo assaggia.

Vittoria Sabia, co-titolare insieme alla mamma Antonella Masi, ci parla dei desideri in comune per il 2024; spaziando sulle idee portate avanti per rendere la Trattoria CAE sempre più innovativa ed al passo coi tempi, pur rispettando la tradizione:

“Le domande sul futuro mi portano sempre a sentire quella spinta in avanti, il desiderio di crescere e migliorare. Il 2024 sarà un anno ricco. Ci sono situazioni che andranno a concretizzarsi ed altre da mettere in cantiere.

Ci stiamo avvicinando alla stagione estiva, quindi siamo concentrati su questo al momento, abbiamo la fortuna di avere uno spazio esterno che ci piace molto e nel quale i nostri clienti trascorrono il tempo molto volentieri quindi è una realtà che cerchiamo di sviluppare e di migliorare ogni anno.

Essendo un edificio storico stiamo cercando di rinnovare ogni spazio. La scorsa primavera ci siamo occupati del vecchio ricovero attrezzi che si affaccia nella corte interna, un piccolo borgo. Negli anni passati era adibito a cantina per la stagionatura dei salumi. Da qui l’idea di ricavarne un luogo che a me piace definire ‘lento’. Nella parte inferiore una vineria e un’orangerie, un ricovero invernale per le piante, una saletta più intima e appartata per l’estate, e nella parte superiore una sala meditazione. E’ un luogo che ho immaginato molte volte, con il quale mi piacerebbe trasmettere ciò che mi piace e mi appassiona.

Credo che oggi più che mai creare un luogo di lavoro sereno e in armonia con i propri interessi sia fondamentale per stare bene e per trasmettere l’amore per il proprio lavoro a chi decide di venire a trovarci. L’idea della vineria è arrivata anche dall’esigenza di creare uno spazio più conviviale, un unico grande tavolo, un buon calice di vino, una selezione di formaggi e salumi, senza l’impegno di doversi sedere al tavolo, per fare anche quello che noi chiamiamo ‘l’aperi-cena’.

Al momento stiamo sistemando qualche dettaglio, ma contiamo di essere operativi per l’inizio della bella stagione che coincide poi con l’arrivo in zona di turisti e viaggiatori. Soprattutto negli ultimi anni infatti, tutta la zona della Marca, con le colline del Prosecco e i percorsi cicloturistici, ha visto un incremento importante del turismo, da qui l’altro progetto importante su cui stiamo lavorando, la locanda. Un terzo edificio collegato al principale e alla vineria con il quale vorremmo un po’ chiudere il cerchio per offrire ai nostri ospiti un servizio a 360°.

In questa prima fase ci stiamo concentrando proprio sulla storicità del luogo, cercheremo, come nelle ristrutturazioni precedenti, di preservare il più possibile proprio il suo essere. Lo studio degli spazi, dei colori e dei materiali crediamo sia fondamentale per non snaturarne l’essenza. Mi piace partecipare attivamente a tutte le fasi di lavoro, è una passione che mi è stata trasmessa e che sto cercando di fare mia. Per quanto impegnativo e a volte complesso, seguire così da vicino ogni aspetto mi permette di metterci quel tocco personale che poi riesco a trasmettere ai clienti, vedo che loro apprezzano quindi credo di essere sulla strada giusta.

Qualche anno fa abbiamo ricevuto anche l’attestato di LSV (Locale Storico Veneto), quindi la conservazione e la valorizzazione del passato e del territorio è parte fondamentale della nostra mission. Questo ovviamente si riflette un po’ su tutti gli aspetti del nostro lavoro, dalla scelta dei piatti da inserire nel menù, alla carta dei vini, passando per le finiture e gli arredi. Come ho detto in altre occasioni CAE per me è casa.

E’ una realtà che sta evolvendo e crescendo con me. Ho sicuramente ben chiaro cosa voglio fare e cosa mi piacerebbe trasmettere con il mio lavoro, ma sappiamo che la vita è spesso imprevedibile, quindi la strada per arrivare al risultato è ancora tutta da scoprire”.

A cura di Federica Ragnini

 

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